Como Accoglie si è costituita nel 2017 ma nasce dall’esperienza dell’estate 2016, quando centinaia di persone migranti, respinte al confine Svizzero, si accamparono nei giardini antistanti la stazione San Giovanni. Immaginate di vivere in una condizione in cui la possibilità di avere accesso a un bene che dovrebbe essere garantito, come una casa dove vivere, vi sia preclusa, magari per difficoltà economiche più o meno grandi. Immaginate poi di avere raggiunto, a fatica e spesso in modo precario, il minimo indispensabile per sperare di poter affittare un alloggio, ma di ricevere invece ancora un diniego per via della vostra lingua, cultura o etnia. Questa è la condizione in cui troppo spesso si ritrovano richiedenti asilo e titolari di protezione, e a cui noi vorremmo nel nostro piccolo cercare di porre rimedio, o perlomeno contribuire a renderla un po’ meno dura da sopportare. Riteniamo infatti che, oltre alle difficoltà già descritte e forse proprio in virtù di quelle, spesso i ragazzi migranti abbiano bisogno di costruire delle coordinate socioculturali per una reale e consapevole indipendenza, che non sempre il solo percorso nelle comunità di accoglienza riesce a fornire. Abbiamo inoltre verificato come, a volte, giovani provenienti da culture così diverse possano beneficiare di una fase intermedia che li accompagni verso l’autonomia e un utilizzo delle loro risorse meglio indirizzato e di conseguenza più arricchente. Siamo sempre più convinti che la strada dell’accoglienza diffusa sia, in molti casi, la risposta adatta alla difficile situazione delle tante persone straniere, profughi o migranti, che hanno parecchie risorse ma faticano a trovare opportunità e spazi in una società così “esigente” e complessa come la nostra.